Khuk Khutel / Mongolia

Mi sveglio presto. Gli altri dormono d’un sonno profondo, uno addosso all'altro. Non li ho sentiti arrivare. È gente che viaggia di notte, pastori diretti altrove. Prendo le mie cose ed esco, scavalcando come posso gli ospiti sdraiati per terra. I cani mi seguono fino al fiume e mi guardano pisciare, poi tornano alla yurta. Io continuo a camminare fino alle prime case del villaggio, sotto un cielo carico di pioggia, nero come la pece. Poco lontano due figurine camminano veloci. Passano davanti a una parete bianca che improvvisamente diventa il fotogramma di un film. È come essere al cinema.
Khuk Khutel, 10 luglio 2010